CATTEDRALE sorse tra il XII e il XIII secolo sulle rovine del duomo bizantino distrutto nel 1156 da Guglielmo I di Sicilia detto il Malo. Nella cripta le reliquie di San Sabino, vescovo di Canosa, e la mummia di Santa Colomba. L'esplorazione archeologica (1960) del succorpo ha riportato alla luce un mosaico pavimentale risalente all'epoca paleocristiana (V-VI sec.); con scavi più recenti si sono ritrovate porzioni di edifici stratificati di epoche diverse. POZZO-CISTERNA cinquecentesco dietro la Trulla, uno dei vari fatti scavare da Isabella d'Aragona. PALAZZO DELL'EPISCOPIO ospita il Museo diocesano, che raccoglie varie testimonianze del passato, articolate in diverse sezioni: 1) centro di documentazione (foto, testi e documenti d'archivio, rilievi e disegni relativi alla Cattedrale); 2) sala dei reperti scultorei (materiali del VI-XIX secolo derivanti dalla stratificazione dell'edificio della cattedrale ). 3) sala dei dipinti (opere pittoriche rimosse dalla cattedrale con i restauri di Otto e Novecento ed opere provenienti da altre chiese della Diocesi – la sistemazione definitiva prevede la restituzione da parte della Pinacoteca Provinciale di Bari di alcuni dipinti attribuiti ad autori come il Tintoretto ed il Veronese). 4) sala del tesoro (manufatti in metallo prezioso della Cattedrale, scampati a confische e fusioni di argenti, frequenti nei secoli passati in periodi di calamità e di guerra: calici, pissidi, ostensori, oggetti legati alla liturgia e reliquiari, testimonianza della diffusa venerazione di frammenti di ossa e di oggetti legati al culto dei santi). 5) sale degli exultet, rotoli di pergamena tipici dei secoli VII-XI; lunghi alcuni metri utilizzati per la partecipazione liturgica, erano caratterizzati dalla presenza di disegni capovolti e “sincronizzati” con i testi, così da consentire ai fedeli di seguire per mezzo delle immagini la liturgia, man mano che il rotolo veniva svolto dal celebrante

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