Note storiche su Bari Vecchia

Le origini della città risalgono a quasi due millenni prima di Cristo. 

Il primo abitato sarebbe sorto nell'area di San Pietro, all'estremità della penisola, acropoli naturale, delimitata a sud - ovest dalla foce di un antico corso d'acqua, come attestato dai numerosissimi reperti archeologici rinvenuti nel 1913 nel corso di scavi all'interno del giardino dell'ex ospedale; qui le fasi culturali accertate sono quella subappenninica (XII - XI secolo a.C.) e protovillanoviana (XI - X secolo a.C.), ma alcuni frammenti più antichi risalirebbero alla civiltà appenninica (seconda metà del II millennio a.C.). Altri reperti risalenti alle stesse fasi rinvenuti più di recente a Santa Scolastica, San Francesco alla Scarpa e nella Cattedrale fanno però attualmente ipotizzare una estensione maggiore dell'abitato originario.

Tra il IX e il VII secolo a.C., con le invasioni da parte della popolazione illirica degli Iapigi, gli insediamenti si avvicinano ad una struttura urbana.

Il ritrovamento di tombe peucetiche o peucetico-greche del VII secolo e successive in Bari Vecchia ed in altre aree della città attuale (Murat, Carrassi, San Pasquale), verso Ceglie del Campo, testimonia di antichi rapporti esistenti tra Bari e Ceglie, probabilmente non con Ceglie sobborgo subordinato a Bari, come si è pensato inizialmente, ma con Bari porto della città di Ceglie.

La penetrazione romana in Puglia, iniziata nella seconda metà del IV secolo a.C., non ha lasciato tracce particolarmente rilevanti a Bari. Nel 38 a.C. Orazio descrive Bari, stazione della futura via Traiana, come città murata e pescosa.

In età imperiale, con la ripresa del fenomeno urbano, Bari mantiene una posizione defilata. A quest'epoca, fine I secolo - inizi II secolo d.C., risalirebbero le colonne dislocate sul lungomare, nel tratto fra il teatro Margherita ed il Fortino, la cui collocazione originaria non è nota.

Tra il II e il V secolo d.C., la romanizzazione si sovrappone alla cultura ellenica, ma Bari mantiene comunque i suoi rapporti commerciali ed economici con l'Oriente greco.

Con l'invasione dei Goti e per tutta l'età longobarda, fino al IX secolo, inizia un periodo buio per Bari. Di questa epoca è la basilica paleocristiana nel soccorpo dell'attuale cattedrale, con evidenti resti di un mosaico pavimentale e di un'iscrizione musiva databile al VI secolo.

Nella città depressa, dedita a modeste attività di pesca e limitati commerci costieri, si origina la strutturazione altomedievale dell'edilizia a case-torri e corti, nelle quali agli accessi alle varie abitazioni, con scale esterne, si oppone l'accesso alla strada pubblica: quindi una città costituita da più unità fortificate, capaci di difesa autonoma.

A partire dall'847 Bari, sotto i Saraceni, ritorna centro vivo, ricco dal punto di vista etnico: vi si incrociano berberi, longobardi, greci, ebrei. Durante l'emirato viene eretta una moschea, di cui non esistono tracce, si ricostruiscono numerosi palazzi; i percorsi interrotti e ramificati, i passaggi coperti e gli slarghi finali delle corti, in parte ancora esistenti in Bari Vecchia, la avvicinano all'impo-stazione tipica delle città musulmane.

Dall'876 al 1071, pur con brevi riconquiste longobarde e rivolte locali antibizantine, Bari è nel periodo bizantino ed accentra funzioni amministrative, politiche ed economiche su un territorio più vasto. L'intensa crescita demografica provoca forte sviluppo edilizio. Nei primi anni dell'XI secolo la cittadella catapanale (area di san Nicola) è centro della comunità e del potere bizantino, mentre l'episcopio è punto di riferimento per la componente latina della popolazione; moltissime sono le chiese urbane ed extraurbane citate nei documenti dell'epoca. La conquista normanna (1071) trova la città famosa e ricca, la meglio fortificata della Puglia.

Quindi Bari, che tra il XII e il XIV secolo è porto di partenza per le Crociate, è distrutta da Guglielmo il Malo (1156) e rifiorisce in epoca sveva, quando Federico II fa erigere il castello su preesistenti fortificazioni normanne.

Segue un lungo periodo di decadenza sotto varie dominazioni (Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Austriaci) interrotto da rari periodi illuminati, come quello sotto gli Sforza (Isabella d'Aragona e Bona Sforza). In periodo borbonico, nella seconda metà del ‘700, Bari si riattiva e si risveglia, fino ad erigere nel 1799 in piazza Mercantile l’Albero della Libertà, atto che piace ai francesi che, con Murat, ne fanno il capoluogo regionale.


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